In Ticino più aziende aperte che chiuse

[vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]HAMID-REZA KHOYI TICINO AZIENDE - Il periodo che attraversiamo attualmente è in grado di portare difficoltà a tutti e in molti modi. Oltre alla salute, il benessere economico è bersagliato allo stesso livello in quanto le restrizioni impediscono lo svolgimento delle attività lavorative. O almeno, così sembrerebbe: alcune statistiche sul Canton Ticino potrebbero smentire questo pensiero comune. Le aperture delle aziende sono maggiori delle chiusure, con grande stupore sia degli affezionati al territorio sia degli esperti di economia, entrambe categorie a cui Hamid-Reza Khoyi appartiene.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_heading subtitle="" delimiter_settings="delimiter_style:solid|delimiter_width:80|delimiter_height:1" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Le aziende aperte in Ticino, capiamo i dati

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Tuttavia, questa è solo un’impressione infondata: le aziende del territorio ad aver chiuso nell’ultimo anno sono 449, una cifra ragguardevole. Anche se, per contro, le imprese aperte durante l’anno scorso sono di gran lunga maggiori: ben 589 aziende. Sono dati che confondono le idee di tutti: vediamo una crisi a cielo aperto, ma i numeri raccontano una situazione ben diversa. Sicuramente un caso particolare, e rassicurante al contempo.[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_heading subtitle="" delimiter_settings="delimiter_style:solid|delimiter_width:80|delimiter_height:1" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

Aziende più colpite in Ticino, quali sono

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Come affermato dall’IRE, le aziende complessive sono aumentate, tuttavia possiamo trovare alcuni settori in cui le chiusure restano maggiori. Stiamo parlando dei settori immobiliare e del trasporto e stoccaggio, i due ambienti maggiormente colpiti. Per quanto riguarda i tipi di società, sono diminuite le società anonime (SA) e le succursali di imprese estere. Un ultimo dato negativo riguarda la percentuale di fallimento delle aziende: dallo 0.27% sale allo 0.32%.

Tutti questi dati certamente sono molto particolare: descrivono una situazione differente da quella che percepiamo. Anche il consulente aziendale Hamid-Reza Khoyi ne è rimasto stupito, non aspettandosi un risultato del genere dall’anno precedente.

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Consumatori e negozianti si incontrano nei marketplace

MARKETPLACE CRISTINA GIOTTO ATED – Cristina Giotto, direttrice di ated-ICT Ticino, durante la sua partecipazione alla trasmissione di Teleticino “La domenica del Corriere”, ha parlato di come i marketplace abbiano un grande potenziale sia per chi vende che per chi acquista prodotti. Nonostante questo, non siamo ancora stati in grado di sfruttare appieno le sue potenzialità.

Il progetto di Ated per aiutare i commercianti

Cristina Giotto ci tiene a ricordare il programma di ated-ITC Ticino che prevede la creazione di una piattaforma su cui rendere disponibili prodotti ticinesi. Questo progetto, sotto il nome di “ated virtual network”, è stato pensato in occasione del cinquantesimo anniversario dell’associazione. L’obiettivo è proprio quello di arrivare ad avere nel territorio un marketplace, che possa aiutare i commercianti penalizzati dalle restrizioni dell’emergenza sanitaria a recuperare il danno subito.

È evidente che i negozianti abbiano bisogno di un aiuto anche sul piano delle competenze digitali, che si sono rivelate essenziali per sopravvivere al periodo di crisi per chi le sa usare. Una delle soluzioni per tenere testa alle perdite economiche è quella di sfruttare i social network. Essi possono infatti facilitare l’incontro tra consumatore e prodotti offerti dai negozianti, dando loro modo di poterne presentare le caratteristiche online.

Le evidenze a favore del buon funzionamento dei marketplace

La direttrice di ated si sofferma anche sui risultati che i marketplace sono stati in grado di raggiungere e sul loro incremento. Infatti, riportano una notevole crescita come settore all’interno dell’eCommerce.
“I marketplace rappresentano il comparto a crescita maggiore nel 2019, sia per fatturato (+26% medio annuo) che per occupazione (+21% medio annuo), seguiti da retailer online, brand owner e dalle attività di customer care. E le stime sul 2020 sono di performance certamente con il segno più che positivo” afferma Cristina Giotto.

Portando dei casi di successo, chiama in causa un marketplace come Everli, piattaforma attraverso la quale il cliente può acquistare dal supermercato preferito e ricevere la spesa in tempi rapidi. Luisaviaroma è invece un e-commerce italiano che è un vero campione nell’ambito di prodotti di lusso. Esso riesce a fare affari da Firenze con tutto il resto del mondo, grazie alle facilitazioni di consegna gratuita e tasse d’importazione comprese e grazie al supporto di 9 lingue disponibili online.

E questi sono solo un paio di esempi di come possiamo conciliare le esigenze di consumatori e negozianti. Tutto sta nel rivederere le nostre abitudini d’acquisto e perfezionare le nostre abilità digitali. La speranza è che anche nel Canton Ticino, in Svizzera, si possa presto trarne vantaggio.

 

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