Oceani e ONU: stretto uno storico accordo

Il 4 marzo è stato raggiunto un importante accordo nella sede dell'ONU di New York dopo quasi vent'anni di discussioni. L'accordo riguarda la conservazione e l'uso sostenibile della biodiversità marina in aree al di fuori delle giurisdizioni nazionali, ovvero le acque oltre le 200 miglia marine dalla costa che non sono coperte dalla zona economica esclusiva degli Stati.

Cosa prevede l’accordo Onu per gli oceani

Il Trattato d’Alto Mare prevede l’assegnazione di maggiori fondi per la conservazione dell’ambiente marino e disciplina l’accesso e l’uso delle risorse marine. Ciò che rende davvero speciale questo accordo è l’obiettivo ambizioso di fare rientrare il 30% degli oceani del mondo in aree protette entro il 2030, assicurando così una maggiore protezione per le creature marine e la loro habitat. Questo accordo rappresenta un passo importante verso un futuro più sostenibile e ci incoraggia a tutti a fare la nostra parte nella protezione e conservazione del nostro pianeta blu.

Il lavoro però non è ancora finito: I Paesi aderenti dovranno riunirsi di nuovo per formalizzare l’accordo e definire le modalità di implementazione. Fortunatamente, l’UE si è già mossa per supportare l’accordo, impegnandosi ad investire ben 40 milioni di euro per garantire che gli Stati aderenti ratifichino e applichino questo importante accordo. Questo è un segnale di grande speranza e ci dà fiducia che l’accordo diventerà presto realtà, portando a un futuro più verde e sostenibile per tutti noi.

Trattato Alto Mare per rispettare l’Agenda 20230

Questo accordo è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 e del Quadro globale per la biodiversità di Kunming-Montreal, che prevede di proteggere un terzo della biodiversità mondiale, sia sulla terra che in mare, entro il 2030. Firmato durante la COP15 a Montreal lo scorso dicembre, l’accordo di Kunming-Montreal mira a proteggere il 30% della biodiversità del nostro pianeta e a ripristinare il 30% degli ecosistemi marini e terrestri, con l’obiettivo di fermare la distruzione degli ecosistemi entro la metà del secolo.

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