Una città sostenibile per la salvaguardia dell’ambiente e contrastare le maree

CITTÁ SOSTENIBILE MAREE - La prima città galleggiante e totalmente sostenibile, dal nome di Oceanix Busan, verrà sovvenzionata dall'agenzia delle Nazioni Unite UN-Habitat che promuove l’urbanizzazione green e verrà costruita dall’azienda, proprietà di Samsung, Samoo Architect & Engineers, insieme allo studio d’architettura BIG. Saranno 15,5 acri iniziali pronti ad ospitare 12.000 persone, in tre piattaforme totalmente eco sostenibili.

Una scommessa contro l’innalzamento del mare

L’amministratore delegato di Oceanix nutre la speranza di poter espandere la propria città, per rendere meno vulnerabili tutte quelle popolazioni che rischiano grossi danni, a causa dell’innalzamento del livello del mare. “Oggi è una pietra miliare fondamentale per tutte le città costiere e le nazioni insulari in prima linea nell’ambito del cambiamento climatico”, ha affermato Philipp Hofmann, il quale tiene a cuore la propria mission, così come UN-Habitat e cerca di combattere questa enorme calamità naturale: “Le inondazioni stanno distruggendo infrastrutture per miliardi di dollari e costringendo milioni di rifugiati climatici a lasciare le loro case”.

Innovazione green e tanta speranza

La città riuscirà ad ospitare 12.000 persone inizialmente, 100.000 dopo l’espansione organica. Ci saranno quartieri con cibo autoprodotto, energia operativa continua con pannelli fotovoltaici ed un rivoluzionario sistema idrico. Non è soltanto una mission per la salvaguardia del mare: “senza un posto dove espandersi, la rapida crescita della popolazione urbana sta spingendo le persone più vicino all’acqua, portando i costi degli alloggi a livelli proibitivi e spingendo via le famiglie più povere”, continua Hofmann, dedito alla sua mission e a quella della sua azienda.

Articolo completo disponibile qui ->  Sta per nascere la prima città galleggiante al mondo.

Approvata la norma Salvamare

INQUINAMENTO MARE - Uno dei grandi problemi che l’uomo ha causato al nostro Pianeta, è l’inquinamento. A risentirne maggiormente sono le nostre fonti di acqua, mari, oceani, fiumi e laghi. Penso che sia capitato a tutti noi di trovarsi a nuotare in mezzo a plastiche e rifiuti di ogni tipo. Lo sa bene Gregorio Paltrinieri, nuotatore italiano pluripremiato e medagliato, campione sia in vasca che nelle competizioni in mare aperto.

Gregorio Paltrinieri lancia Dominate the water per sensibilizzare all'inquinamento del mare

 campione olimpico Gregorio Paltrinieri, emiliano classe 1994, ha recentemente rilasciato un’intervista a Lifegate, in cui ha risposto ad alcune domande sulla sua vita, la sua carriere e il problema dell’inquinamento in mare. Il nuotatore ha infatti dato vita ad una nuova competizione in mare aperto: Dominate the water. Si tratta di una competizione aperta a tutti che punta a sensibilizzare sul tema dell’inquinamento degli oceani. Vi riportiamo un estratto delle sue parole. 

Paltrinieri su Dominate the water 

Dominate the water nasce dalla volontà di salvaguardare l’ambiente, innanzitutto, e promuovere il nuoto in acque libere che in Italia è ancora sottosviluppato. Se ne parla poco, ma è uno sport stupendo che fa parte di tutte quelle attività che si possono svolgere all’aria aperta, a tu per tu con la natura. Qui abbiamo alcune delle spiagge più belle del mondo, dove organizzare gare per persone di ogni età e preparazione.

Viaggiando in diverse località, organizzatori e partecipanti avranno l’opportunità di promuovere la tutela di quei luoghi, di partecipare ad attività come la pulizia delle spiagge o la scoperta delle specie marine con i biologi, di unire l’impegno al divertimento. Avere spiagge pulite, un ambiente pulito, è un beneficio per tutti. È importante prendersi cura di ciò che ci sta intorno, altrimenti anche il turismo ne risente.

Le parole di Paltrinieri sulla sensibilità al ecosostenibilità

La sensibilità è cresciuta sicuramente, però nel caso dello sport ad alti livelli si tende a chiudere un occhio. Durante le gare in mare ci sono barche a motore che seguono i nuotatori per questioni di sicurezza, mentre questi ultimi devono fare dei rifornimenti: ciò comporta spesso il lancio di bottigliette in mare che non sempre vengono recuperate.

Proprio per queste ragioni, nelle gare di Dominate the water eviteremo l’uso di barche a motore, sostituendole con sup o canoe grazie alla scelta di circuiti più piccoli, e impiegheremo bicchieri di carta biodegradabile al posto di quelli di plastica.

Due anni fa ho seguito in barca la Capri-Napoli, non gareggiavo io ma degli amici, e il mare era in condizioni pessime in quell’occasione, pieno di plastica e sporcizia. Da una parte hai Capri, che è una delle mete più ambite al mondo, e dall’altra hai Napoli, che è una delle città più belle d’Italia, e nel mezzo trovi una marea di rifiuti. Vorrei davvero contribuire a cambiare le cose, e sensibilizzare un pubblico ampio può essere il primo passo.

Cosa si sta facendo a livello governativo

Paltrinieri ha lanciato il suo format. Non è il solo a muoversi. In Italia è passata in Senato la norma voluta da Sergio Costa, ex ministro dell'Ambiente. Si tratta della legge Salvamare e permette ai pescatori di sbarcare in porto la plastica che viene recuperata in mare durante le uscite di pesca. Una volta attraccati potranno infatti consegnarla alle autorità portuali che devono raccoglierla in apposite isole ecologiche e predisporla al riciclo. Si tratta di una svolta storica e ottima per il nostro mare e le nostre acque (la legge vale anche per laghi e fiumi). Fino ad oggi infatti i marinai che trasportavano plastica e rifiuti di ogni genere recuperati dalle reti erano costretti a ributtarli in acqua per non rischiare di essere processati e multati per trasporto illegale di rifiuti.

Dalla Cina la super batteria che si ricarica in 5 minuti

HAMID-REZA-KHOYI BATTERIA LITIO - Un team di ricercatori cinesi, guidati dalla University of Science and Technology of China, sono riusciti a creare una batteria capace di ricaricarsi al 60% in meno di 6 minuti. La scoperta è avvenuta grazie alla creazione di uno degli elettrodi che compongono le batterie, l’anodo, totalmente rinnovato dalla struttura interna. Questa è una scoperta che gioca sul futuro della mobilità elettrica.

Un nuovo anodo rivestito di rame

Le sfide giornaliere nel futuro della mobilità elettrica, basata soprattutto sulle nuove tecnologie delle batterie a litio, è oggi il campo scientifico più dibattuto, studiato e necessario.Gli anodi in grafite permettono il passaggio della corrente all’interno della batteria, lo spazio tra loro incide sull’efficienza. Gli studi sulle batterie a litio si basano quasi tutti sulle tecnologie degli elettrodi, formati da impasti non ordinati di grafite. Yao Hongbin dell’Università di Scienza e Tecnologia della Cina a Hefei hanno progettato una ricerca, pubblicata su Science Advancese. Le particelle dell’anodo sono state rivestite con grafite di rame e mescolate con nanofili di rame, per poi essere riscaldate, raffreddate e compresse.

Ricarica più veloce ma più costosa

“Nel nostro progetto, abbiamo strutturato l’intera densità dell’elettrodo, utilizzando una porosità maggiore nella parte superiore dell’anodo e una porosità inferiore nella parte inferiore”, ha spiegato Yao Hongbin. Il problema principale risulta il costo maggiore nei rivestimenti, per alcuni elementi fondamentalmente economici della batteria. Portare questo tipo di batterie a litio all’interno del mercato commerciale mondiale, tra automobili ad energia solare, elettriche o ibride, non è affatto facile.

Per leggere l’articolo completo ed avere maggiori informazioni sull’eccezionale scoperta, basta cliccare sul link seguente, Batterie al litio cariche al 60% in meno di 6 minuti: possibile secondo uno studio cinese.