Il modello economico tedesco tra successi e rallentamenti

[vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]MODELLO ECONOMICO TEDESCO - La Germania è una potenza che si è saputa affermare negli ultimi decenni in campo economico. Grazie alle sue politiche rigide è riuscita ad ottenere un grande tasso di esportazione di prodotti propri in tutti il mondo. Nonostante abbia la stessa moneta dell’Eurozona, la forza dell’euro tedesco non è paragonabile a quella degli stati cugini. A differenza degli altri stati la Germania, grazie ad un forte incremento del fatturato industriale e del PIL, è riuscita a superare egregiamente la crisi economica del 2008. Quali sono i motivi di tale successo? Ed oggi funziona ancora così tutto bene?

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Il successo del modello economico tedesco: su cosa si basa

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«Un’impresa tedesca che ha necessità di risolvere uno specifico problema tecnologico si rivolge al Fraunhofer con il quale stipula un contratto di ricerca. La forza principale del Fraunhofer è nel mettere in piedi il mix di intelligenze necessarie per risolvere quel problema specifico attingendo al suo pool di scienziati»

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Ad oggi i dati che abbiamo danno segni di instabilità

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“Gli investimenti pubblici hanno rappresentato solo il 2,5% del pil tedesco nel 2019, rispetto al 3% nell'Eurozona e all'oltre 3,5% in Giappone. Questo potrebbe portare a un degrado delle infrastrutture, che probabilmente si tradurrà in bassi incrementi di produttività. L'abbandono del dogma di bilancio è un buon inizio, ma gli sforzi del futuro governo dovranno essere più sostanziali"

E i dati del 2018 non erano migliori.[/vc_column_text][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][dfd_heading subtitle="" delimiter_settings="delimiter_style:solid|delimiter_width:80|delimiter_height:1" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div"]

Il modello tedesco ha ancora speranze per il futuro

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Quelli che abbiamo visto sono dati preoccupanti ma non del tutto allarmanti. La Germania ha dimostrato in passato di avere forza e di sapersi rialzare a testa alta. Inoltre il popolo tedesco ha già un asso nella manica da poter giocare. Infatti gli studi dimostrano che uno strumento importante per riprendersi dalla crisi sarà il “Green recovery” e la Germania sotto questo aspetto ha già numerosi strumenti a sua disposizione che fanno ben sperare per il futuro.

 

Per altre notizie sull'economia mondiale https://www.hamid-reza-khoyi.ch/donne-ed-economia-un-binomio-da-comando-mondiale/[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]

Donne ed economia: un binomio da comando mondiale

[vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][vc_column_text]DONNE ECONOMIA COMANDO MONDIALE - Gli studi effettuati sul 2020 rendono noto come l’occupazione femminile sia ancora molto bassa. Le statistiche hanno anche evidenziato che in Italia il 99% dei licenziamenti ha riguardato donne. Questi sono dati italiani, ma basta poco per verificare che la situazione non è molto differente nel resto del mondo. La crisi non riguarda solo l’occupazione, ma tutti gli aspetti che riguardano il mondo del lavoro. A tutto questo però c’è un’eccezione e neppure di poco conto.

 [/vc_column_text][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="50" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][/vc_column][/vc_row][vc_row][vc_column][dfd_heading subtitle="" delimiter_settings="delimiter_style:solid|delimiter_width:80|delimiter_height:1" undefined="" title_font_options="tag:h2" subtitle_font_options="tag:div" tutorials=""]

I ruoli di comando dell’economia mondiale in mano a donne

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Perché sono state scelte queste donne per guidare l’economia mondiale

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Washington consensus

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Tutti gli istituti a cui fanno adesso capo queste donne sono realtà che fin dalla nascita del “Washington consensus” sono stati guidati da i suoi ideali. L'espressione Washington consensus sta ad indicare infatti l’espressione coniata da è stata coniata dall'economista John Williamson per descrivere un insieme di 10 direttive di politica economica abbastanza specifiche che egli considerava come il pacchetto standard da destinare ai paesi in via di sviluppo che si fossero trovati in crisi economica. Visione neoliberale che portava lo Stato ad avere un ruolo estremamente marginale rispetto al mercato.

Questa politica non ha avuto grandi risultati ed è proprio per questo che queste quattro donne sono state chiamate a ricoprire questi ruoli. I curriculum e gli scritti di Kristalina Georgieva, Ngozi Okonjo-Iweala, Odile Renaud-Bass e Christine Lagarde dimostrano quanto il loro pensiero si allontani da questa filosofia.

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C'è ancora molto da fare

[/dfd_heading][dfd_spacer screen_wide_spacer_size="15" screen_normal_resolution="1024" screen_tablet_resolution="800" screen_mobile_resolution="480"][vc_column_text]Tutto quello che abbiamo detto dimostra quanta strada ci sia ancora da fare. Se è vero che il mondo dell’economia ha aperte le sue porte alle donne, ancora sono troppe le strade precluse a questa categoria. La questione non è da sottovalutare poiché è la stessa identica praticamente in tutto il mondo. Kristalina Georgieva, Ngozi Okonjo-Iweala, Odile Renaud-Bass e Christine Lagarde devono però fungere da esempio di quanto l’impegno, la ricerca e l'insegnamento dei propri ideali possono ripagare.

 

 

 

Per saperne di più su le manovre di alcuni enti economici mondiali https://www.hamid-reza-khoyi.ch/la-green-recovery-dara-piu-opportunita-d-investimento/[/vc_column_text][/vc_column][/vc_row]