Arrivano i treni merci in grado di assorbire la CO2

TRENI MERCI CO2 - Nonostante le aziende produttrici di acque frizzanti non riescano ad avere abbastanza CO2 a disposizione, l'anidride carbonica presente nella nostra atmosfera è a livelli altissimi. Per cercare di cambiare la rotta dei cambiamenti climatici e avere qualche speranza di salvare il nostro pianeta abbiamo bisogno di ridurre la produzione di CO2 e perché no, disporre di sistemi che ci permettano di assorbire quella inevitabilmente immessa nell’aria. Una nuova idee in merito alle soluzioni per ridurre i livelli di CO2 nell’atmosfera viene dagli Stati Uniti e ha a che fare con la mobilità.

I treni merci in grado di assorbire CO2

CO2Rail è il progetto pensato in collaborazione tra l’Università di Toronto, il Massachusetts Institute of Technology (MIT), la Princeton University e l’Università di Sheffield in Inghilterra. Il progetto prevede la realizzazione di particolari treni merci i cui vagoni sono dotati di particolari bocchette d’entrata e d’uscita attraverso le quali passa l’aria mentre il treno è in movimento. L’aria viene poi filtrata separando l’anidride carbonica dal resto delle componenti dell’aria. 

La CO2 immagazzinata verrà poi riutilizzata per la produzione di metanolo o di combustibili sintetici o reindirizzata verso altri centri in cui è necessario il suo utilizzo. Uno degli aspetti di punta dell’utilizzo dei treni merci, è che questi viaggiano su rotaie e percorsi già esistenti e non hanno bisogno di infrastrutture da creare ex novo. 

I risultati di CO2Rail

[/dfd_heading][vc_column_text]La rivista scientifica Joule ha pubblicato i primi risultati relativi agli studi su CO2Rail. Partendo dal presupposto che nel 2019 la produzione di CO2 ammontava a 36,7 gigatonnellate, i ricercatori hanno stimato che con l'utilizzo dei loro particolari treni merci si avrà una riduzione di CO2 di 0,45 gigatonnellate all’anno fino al 2030 e di 2,9 gigatonnellate all’anno entro il 2050. Queste previsioni si basano su calcoli che prevedono vagoni in grado di riuscire a filtrare ogni anno fino a 3000 tonnellate di CO2 dall’aria.

Aumento del costo dell’energia: Hamid-Reza Khoyi risponde

HAMID-REZA KHOYI COSTO ENERGIA – Negli ultimi mesi moltissime persone in tutto il mondo hanno ricevuto bollette del gas e dell’energia elettrica decisamente più care rispetto a un anno fa. Di fronte a costi quasi quintuplicati in pochi mesi i privati cittadini hanno poche possibilità di limitare le conseguenze e per questo motivo il governo è intervenuto per limitare gli aumenti. Non è bastato: anche con gli aiuti del governo l’aumento del costo dell’energia ha influito molto sulle casse del popolo. Ma quali sono le cause di questi aumenti? E si può agire ancora per arginare il problema? Ne ha parlato Hamid-Reza Khoyi. Per leggere l'articolo completo ---> Hamid-Reza Khoyi risponde ad alcuni quesiti sull’aumento del costo dell’energia

Combattere la siccità con reti cattura nebbia

RETI CATTURA NEBBIA - Il problema della siccità lo stiamo vedendo con maggiore intensità nell’estate 2022, ma è un fenomeno che si ripeta da molti anni. Tanto che, secondo il World Resources Institute, entro il 2030 ben 700 milioni di persone rischiano di essere sfollate a causa della mancanza di acqua. Si stanno quindi studiando varietà di soluzioni che permettano di recuperare più acqua possibile. È il caso delle reti cattura nebbia, che hanno iniziato a diffondersi in Cile già nel 2016, ma che ha radici più profonde nel tempo.

Il meccanismo delle reti cattura nebbia

Il deserto dell’Atacama, della costa cilena è il luogo più secco del mondo. Ogni mattina però è possibile vedere una leggera foschia che prende il nome di camanchaca. Le sue gocce sono state le prime gocce di nebbia a essere catturate da delle particolari reti, allo scopo di recuperare acqua. Sono trame di pochi metri quadri realizzate in polipropilene e tenute in tensione appese tra due pali. Vengono posizionate in modo da essere controvento in modo da bloccare più facilmente le gocce nelle maglie. Una volta intrappolate passano in dei contenitori di raccolta. 

In un giorno vengono recuperati in media sette litri d’acqua al giorno, con alcune reti che riescono ad arrivare fino a quattordici litri al giorno. A oggi questa tecnica viene utilizzata anche in aree del Perù, Guatemala, Repubblica Dominicana, Nepal, Namibia e nelle isole spagnole. 

Le parole di Camilo del Rio

[/dfd_heading][vc_column_text]Camilo del Rio, ricercatore dell’istituto di geografia dell’Università cattolica di Santiago in un’intervista spiega:

“Questa foschia è una benedizione. Ci troviamo in un ambiente desertico, estremamente arido, ma abbiamo l’umidità proveniente dal mare. Se vogliamo fare di questo sistema una risorsa idrica valida per il consumo umano, allora dobbiamo fare in modo che possa durare nel tempo”. 

L’imprevedibilità e la stagionalità del fenomeno è infatti un aspetto non di poco conto per quanto riguarda le reti raccogli nebbia. La quantità infatti varia a seconda degli anni e delle stagioni, con autunno e estate che fanno registrare un calo.